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A scuola con la realtà virtuale

La realtà virtuale potrebbe permettere ai giovani studenti di vivere delle esperienze immersive in scenari ricostruiti che renderanno più semplice l’apprendimento di molte nozioni di varie materie come storia, geografia e scienze. Si tratta di un progetto innovativo che potrebbe modificare radicalmente la didattica del futuro.

 

I dettagli del progetto
La sperimentazione partirà quest’anno a Scuola Europa, istituto onnicomprensivo privato paritario di Porta Venezia. Gli alunni interessati sono quelli delle scuole medie, che oltre alle normali lezioni, potranno utilizzare dei particolari visori per approfondire in modo dinamico e interattivo certe materie. Roberta Ginese, preside delle medie e del liceo linguistico, ha affermato che si è deciso di integrare l’attività didattica con esperienze di realtà virtuale e aumentata per facilitare l’apprendimento degli studenti, in particolare quelli nella fascia d’età 11-14 anni che fanno più fatica a seguire la didattica tradizionale.

Qualche giorno fa la novità è stata presentata durante l’open day dell’istituto. I futuri iscritti hanno potuto indossare i visori per immergersi nella realtà digitalmente ricostruita, potendo compiere anche determinate azioni grazie ad alcuni controller da tenere nelle mani. Tra gli strumenti a disposizione ha avuto particolare successo un simulatore di volo con deltaplano, che permette di provare il brivido del volo. I ragazzi sono stati subito conquistati, mentre i genitori erano inizialmente un po’più diffidenti. L’inizio effettivo della sperimentazione è previsto per il secondo quadrimestre e ogni classe potrà testare i visori, in modo da poterne valutare l’effetto e l’efficacia didattica. Ci saranno diverse giornate, ognuna dedicata ad una singola materia: gli studenti saranno guidati sia da un professore, che sceglierà i contenuti da proporre, sia da un tecnico che spiegherà loro come utilizzare gli strumenti, che per il momento verranno noleggiati dall’istituto. Se i risultati dovessero essere soddisfacenti, già dal prossimo anno scolastico la lezione con la realtà virtuale entrerà definitivamente nell’orario di lezione dei circa cento iscritti alle scuole medie.

Il progetto vede collaborare Scuola Europa con Vrzone, una startup innovativa con base a Milano che si occupa di sviluppare sistemi di realtà virtuale, aumentata e mista. L’amministratore delegato Nicola Ravarini ha raccontato che i contatti con la scuola erano iniziati qualche tempo fa, con l’obbiettivo di capire se i prodotti di Vrzone potevano essere adattati ai programmi e alle lezioni scolastiche. Alla fine tra le varie proposte sono state selezionate quelle ritenute più utili ad approfondire alcune materie curriculari. Secondo Ravarini l’unico grosso limite di questo nuovo settore di business è il costo ancora elevato per la produzione dei programmi, il che ne rende difficile la diffusione. Anche se i primi studi affermano che negli Stati Uniti l’uso di realtà aumentata può accrescere del 30 per cento la capacità d’apprendimento nei ragazzi dai 12 ai 14 anni e anche per questo ci si aspetta un grosso sviluppo di questa nuova modalità didattica nei prossimi anni.

Probabilmente non mancheranno anche le voci critiche, che incolperanno l’eccesso di tecnologia per l’abbassamento dei livelli di competenza degli studenti, ma si tratta del classico dibattito tra apocalittici ed integrati che si accende all’arrivo di ogni nuova tecnologia. Vedremo il tempo a chi darà ragione.

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